Catanzarese di nascita, teramano d’adozione: fu un vero personaggio dello sport cittadino, trascinatore della grande Libertas D’Alessandro. Nel calcio vinse il Campionato di Prima Divisione
TERAMO – Chi era Tino Pellegrini? Sotto il profilo atletico, somigliava molto per la sua poliedricità sportiva, a Costante Bernardini, capace in diversi sport. Fu infatti calciatore e cestista di ottimo livello. Ma in più aveva quella dote che lo spinse molto in alto nello sport: la sagacia tattica e la capacità di fare gruppo, ovvero il talento che deve possedere un allenatore di successo. Sembrava burbero, era molto esigente e severo, e portava dentro un grande carico di umanità.
La sua esperienza sulla panchina del basket fu più brillante e ricca di successi della pur densa carriera da calciatore. Ecco la ricostruzione – sommaria e che, nonostante lo sforzo, non renderà mai il giusto tributo al grande personaggio che era – della sua vita sportiva che tanto ha dato a Teramo, scritta da emmelle.it nel giorno della sua scomparsa, il 28 settembre 2017.
(robertoalmonti) TERAMO – Un pezzo di storia della nostra città scompare con la morte di Renato “Tino” Pellegrini, il maestro di tantissimi cestisti teramani e non solo. Si è spento a Montesilvano, nel pomeriggio di oggi, all’età di 92 anni. Era nato a Catanzaro il 24 luglio 1925 ma la sua città è stata da sempre Teramo, dove venne a vivere quando aveva compiuto da poco 9 anni. Ha scritto, vissuto e condiviso grandissime pagine di sport nel calcio e nella pallacanestro, tentando anche la strada politica, con un breve e non fortunata esperienza da consigliere comunale con l’allora Partito comunista. Era un attaccante, da calciatore, Tino Pellegrini, che dopo aver giocato nella Casertana, vinse con il Teramo il campionato di Prima Divisione conquistando l’accesso alla Promozione senza mai perdere una partita, attore protagonista di quella squadra dagli ottimi piedi che contava Lucio Standoli, Mario Rofi, Gigino Marà e il fratello Oscar Pellegrini. Era il 1952.
In quegli stessi anni vinceva la prima Coppa Gran Sasso e diventava allenatore di pallacanestro condividendo l’esperienza con Costante Bernardini e Tullio Sorgi: con la sua Libertas Teramo coglie grandi soddisfazioni, portando una manipolo di giocatori juniores a sfiorare nel 1953-54, lo scudetto juniores, perdendo in finale a Perugia contro la Ginnastica Triestina. I nomi di allora, sperando di non dimenticare nessuno: Vincenzo Giannella, Umberto Di Gennaro, Tommaso Cerovaz (poi finito alla Juve Caserta), Guido Ancarani, Giorgio Cassetti, Gianni Pirocchi, Giusto Corrado Pellanera, Nino Oriani, Vincenzo Marcucci, Benito Bebè Martorelli, Domenico Spinucci, Quella intelaiatura divenne G. D’Alessandro Teramo e con gli innesti di Tonino “Tatum” Di Dionisio, Giorgio Forti ma non più Pellanera, ‘strappato’ al Teramo dalla Virtus Bologna, centrò la promozione di Teramo in A2 (1957-58). Fu l’unico a centrare una storica doppia promozione in A2, perchè tre anni dopo, fece il bis a Campli: e anche qui forgiò campioni di pallacanestro come i Cantoresi, Malavolta, Amadio, Cappelletti, Corsaro, Ricci, Della Croce, Di Carlo. E’ proprio il caso di dirlo: Tino Pellegrini è stato il papà dello sport teramano, un grande maestro di vita come non se ne trovano più. Di lui ci resterà il prezioso ricordo di un libro in cui ha ripercorso tutta la sua vita sportiva, “Un canestro di storia”, edito nel 1997 dalla casa editrice teramana Interpress, con il contributo del collega Rino Orsatti.